30 luglio 2011

Tempo di confetture


In questo periodo arrivano in cucina carichi di frutta matura e profumata. A maggio il primo raccolto di fragole, che non sono mai di sapore intensissimo, specie se la pioggia insiste. Poi i lamponi, pochi per la verità, è solo il primo anno di coltivazione e ne abbiamo ricavato qualche sparuta manciata. Quindi a luglio ecco il secondo round di fragole, decisamente molto buone, e le more in produzione crescente da qualche anno, dopo che hanno trovato definitiva dimora in un angolo di giardino ben esposto. Non sono mai stata una stacanovista di confetture e marmellate, giusto qualche esperimento, ma qualche anno fa, durante un viaggio in Alsazia, mi sono imbattuta in un personaggio davvero molto popolare in quei luoghi, la maga delle confetture Christine Ferber. I suoi libri occhieggiavano dalle vetrine di librerie e negozi di casalinghi, che proponevano tutto l'armamentario do-it-yourself, barattolini e guarnizioni, magnifiche pentolone in rame, passaverdura e imbuti.... Ho scoperto che la tecnica di questa santa donna mi semplifica parecchio la vita e mi permette di lavorare la frutta su due giorni con tempi di riposo lunghissimi (al fresco) ma tempi di cottura brevissimi. Come se non bastasse la signora viene poi spesso citata nel mondo foodblogs e foodforums con giudizi più che lusinghieri, quindi mi sono buttata. I risultati sono stati positivi e molto apprezzati  in casa ed ho quindi adottato la nuova tecnica permanentemente!

6 luglio 2011

Non tutte le ciambelle...

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..escono con il buco! Decido di fare il dolce che da qualche settimana è in "to do list" , prima che finisca del tutto la stagione dei lamponi. Mi procuro l'occorrente, peso gli ingredienti e li dispongo ordinatamente nelle ciotole, pronti per essere usati in successione, preparo il piano di lavoro e parto con la preparazione. Tutto fila liscio, forse la consistenza mi sembra un po' spessa, ma sarà perchè è prevista la farina di farro integrale, che sembra assorbire maggiormente i liquidi. Vabbè, con la temperatura ci siamo, infilo nel forno l'impasto, nella teglia della giusta misura, regolo il timer e attendo fiduciosa. Il profumo che si diffonde in cucina è dolce di frutta e parecchio invitante, non so se resisterò fino a completo raffreddamento. Certo che trascorsi i 50 minuti non mi sembra sia cotta a puntino, non so, la lascio ancora 10 minuti.