1 settembre 2011

Bretagne! (prima parte)

Sono tornata da un po' ormai e l'ufficio già mi ha accolto fra le sue fresche mura (in questi giorni di canicule disperata una dose giornaliera d'aria condizionata non mi dispiace), ma prima di raccontare volevo avere il tempo di scaricare e selezionare qualche immagine fra le 700 e più portate a casa. Ne è valsa la pena di fare tanti e tanti km e visitare posti fantastici, freschi, puliti, immersi nella natura e nell'arte, gustando prodotti gustosi e prelibati e golosi e... bello, bello, bello, sono davvero soddisfatta!
Il viaggio è iniziato dalla Côte d'Émeraude , toccando Cancale (le ostriche!), St. Malo e Dinard, con una puntata più a nord a Paimpol + Île-de-Bréhat e una visita a Dinan, graziosa cittadina con porto sulla Rance.
Lascio giusto qualche appunto sparso e tante immagini...


                

Nel tardo pomeriggio di Dinard ci spingiamo oltre la spiaggia libera centrale, punteggiata di bagnanti e tipici tendoni a righe blu. Percorriamo, salendo, la Promenade du Clair de Lune, che si snoda sinuosa intorno al costone di roccia, a picco sulla vasta distesa di sabbia umida, e lascia intravedere, merito della bassa marea, i tesori lasciati dal mare. Mi incuriosiscono i gruppi di cercatori di mitili e molluschi affaccendati con cesti, borse e retini sulle distese di alghe lucide e scintillanti. Lo sguardo vaga a perdita d’occhio e si sofferma in ammirazione a contemplare le infinite tonalità di turchese e lapislazzuli che si confondono con la linea azzurra, tenue e allo stesso tempo splendente del cielo, a tratti striato di nuvole.






                  



A Dinard Chez Ma Pomme è un ristorante piacevole e molto frequentato. Arredo moderno e colorato, servizio veloce ed efficiente. Oltre alla stra-classica proposta di ostriche servite con pane, burro demi-sel e vinaigrette allo scalogno, ho assaggiato merluzzo arrosto con pancetta e parmigiano su un letto di verdure saltate, morbidissimo e saporito. Per dessert, pur non essendo per le varianti estive del titamisù, ho apprezzato la versione dove i frutti rossi profumano l'ingrediente secco,  il biscotto "savoiardo", senza interferire eccessivamente con la crema. Una bottiglia di Sancerre, salino e minerale al punto giusto, ha decretato infine il successo della cena.




Chez ma pomme - Huitres de Cancale n. 3




Chez ma pomme - Dos de cabillaud aux lardons et parmesan






Chez ma pomme - Tiramisù aux fruits rouges 


Per arrivare a Cancale percorriamo la strada sulla costa. Un’infinità di capannoni praticamente confinanti con il mare. Vecchie e nuove insegne pubblicizzano l’attività principale del luogo. Qui si trovano i famosi parc à huitres,  che riforniscono di creuses e plates tutto il bel mondo. Al porto peschereccio una curiosa imbarcazione con le route parte in missione ogni giorno, portando a riva le ostriche, che poi si possono anche gustare ai banchetti allestiti alla fine del molo, sotto il faro di Pointe des Crolles, dove te le aprono e sistemano su un piattino à emporter per un aperitivo improvvisato, fettina di limone compresa. Intanto, più in là sul molo, una folla di pescatori amatoriali passa la mattinata a trafficare con le canne da pesca…








L’Emotion du Passé a Paimpol è un indirizzo interessante per gli amanti delle antichità  in sala da pranzo. Un vero e proprio antro delle meraviglie, dove ho rischiato una seria crisi di coppia, visto il tempo impiegato per curiosare e scegliere, rapita da vecchi piatti di manifattura inglese coi decori a voluta azzurri e un compotier da lasciarci il cuore, per non parlare di distese di affascinanti servizi da tè scompagnati e sbeccati e stipi ricolmi di scampoli di toile de jouy e biancheria da tavola d’antan.
Fleur de Lin et Bouchon d’Or a Dinan è gestito da una simpatica signora amante dell’Italia e parlante un buonissimo italiano. Più che un negozio, un paradiso di nastri, pizzi, tessuti, fili, bottoni e articoli di merceria, tutti rigorosamente antichi e… acquistabili anche sul sito.




La bellezza dell’Île-de-Bréhat mi coglie impreparata. Mi hanno spiegato che l’arcipelago gode di un microclima particolare, ma non ci credo finché non vedo con i miei occhi quell’angolo di mediterraneo posizionato nel Canale della Manica. Si parte con il battello da Pointe de L’Arcouest, spazzata da vento freddo e acqua battente, si arriva al Troisième Pont  (Le Port-Clos è irraggiungibile con la bassa marea, il bacino antistante disseminato di barche in secca) baciati da un caldo sole splendente. La minuscola isola è un susseguirsi di giardini fioriti, trionfi di agapanto e ortensie in ogni dove, abitazioni graziose e ben tenute. Ci si sposta a piedi, massimo in bici e solo in determinate zone, vista la fragilità dell’ecosistema. Io mi sono segnata l’appunto… la prossima volta che ci veniamo ci si ferma almeno una notte a dormire!





La pepinière de Bréhat





Intanto...Le Jardin de Coramille è stata la base tranquilla e appartata di questa  prima tappa, pure allure nordique!


Le Jardin de Coramille





Le jardin de Coramille

To be continued...

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